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autoreferenzialità

Finalmente podcast

Abbiamo registrato un podcast per spiegarvi a (male) parole che cosa vuole essere, è e sarà Storyfilters. Attraverso la metafora dei cercatori d’oro in Klondike ci siamo sbizzarriti a infarcire di contenuti una mezz’ora abbondante di discussione sull’importanza del filtraggio nell’era digitale, intervallata da qualche lettura presa dal romanzo Radiosa Aurora scritto nel 1910 da Jack London.

Della complessità o cinque cose da sapere sulla Molteplicità

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La difficoltà della molteplicità

Probabilmente siamo di fronte alla lezione più difficile tra tutte, almeno la più complessa perché molteplice in se stessa e perché più concentrata sull’interesse primario di Calvino: la letteratura. Questa quinta lezione si pone come un manifesto programmatico, una sintesi di quanto detto finora, come se leggerezza, rapidità, esattezza e visibilità fossero strati della molteplicità, elementi semplici che originano qualcosa di complesso. Finora Calvino ci ha dato gli attrezzi che ci servono, ora mettiamo tutto insieme.

L’arte di scomparire o del scegliere quando

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Vivere con discrezione

Il titolo di questo post è lo stesso del saggio scritto da Pierre Zaoui ed edito da Il Saggiatore, semplicemente perché vorrei esattamente copiare parola per parola tutto quello che c’è scritto. Non solo perché la stesura dei concetti usa una prosa inappuntabile, ma anche perché è un libro che ogni politico incollato alla poltrona, ogni genitore troppo invadente nella vita dei figli, ogni essere pensante al comando di una qualunque istituzione (azienda, associazione, ente pubblico, teatro, museo, studio professionale…) dovrebbe leggere.

È la visibilità, bellezza!

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L’idea della visibilità, del vedere e dell’essere visti, se analizzata in termini distopici (Panopticon, Grande Fratello) o in termini di selfie e/o pov shot, rischia di essere ridotta unicamente ad aspetti negativi e di infettare il discorso intorno alla visibilità stessa.

Tre. L’elefante negato ma diffuso. Non posso scegliere se vedere o non vedere qualcosa perché nel web tutto è in mostra

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“Se ho incluso la Visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina  bianca, di pensare per immagini”.

Due. L’elefante di cui nessuno vuole parlare: la sottile linea tra guarda me (selfie) e guarda come me (POV shot), ovvero come non lasciare niente, ma proprio niente, all’immaginazione

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“Quale sarà il futuro dell’immaginazione individuale in quella che si usa chiamare la “civiltà dell’immagine”? Il potere di evocare immagini in assenza continuerà a svilupparsi in un’umanità sempre più inondata dal diluvio delle immagini prefabbricate?”

Uno. L’elefante invisibile agli occhi e la potenza ricombinatoria del web

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“La fantasia è una specie di macchina elettronica che tiene conto di tutte le combinazioni possibili e sceglie quelle che rispondono a un fine, o che semplicemente sono le più interessanti, piacevoli, divertenti”. 

Tre cose (più una) che dovete sapere sulla Visibilità (se poi sono meno non preoccupatevi, se sono di più selfie contest, alè)

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PREMESSA: L’ELEFANTE #

L’elefante è quel mammifero noto a tutti, con la proboscide che funziona un po’ da naso e un po’ da mano e con una memoria prodigiosa. È un’animale che attira molta curiosità su di sé per il fatto che, nonostante la usa imponenza, sia tutto sommato calmo, riflessivo e docile.