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Finire per cominciare di nuovo

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“Inedito, ricavato dai manoscritti preparatori delle Norton Lectures. Si tratta della stesura, provvisoria ma completa, della conferenza iniziale; questo testo (che reca la data 22 febbraio 1985) verrà poi scartato, ma parecchio materiale era destinato a confluire nella sesta lezione, rimasta incompiuta, Consistency.(…)” (Lezioni Americane p. 123).

Della complessità o cinque cose da sapere sulla Molteplicità

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La difficoltà della molteplicità

Probabilmente siamo di fronte alla lezione più difficile tra tutte, almeno la più complessa perché molteplice in se stessa e perché più concentrata sull’interesse primario di Calvino: la letteratura. Questa quinta lezione si pone come un manifesto programmatico, una sintesi di quanto detto finora, come se leggerezza, rapidità, esattezza e visibilità fossero strati della molteplicità, elementi semplici che originano qualcosa di complesso. Finora Calvino ci ha dato gli attrezzi che ci servono, ora mettiamo tutto insieme.

Tre. L’elefante negato ma diffuso. Non posso scegliere se vedere o non vedere qualcosa perché nel web tutto è in mostra

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“Se ho incluso la Visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina  bianca, di pensare per immagini”.

Due. L’elefante di cui nessuno vuole parlare: la sottile linea tra guarda me (selfie) e guarda come me (POV shot), ovvero come non lasciare niente, ma proprio niente, all’immaginazione

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“Quale sarà il futuro dell’immaginazione individuale in quella che si usa chiamare la “civiltà dell’immagine”? Il potere di evocare immagini in assenza continuerà a svilupparsi in un’umanità sempre più inondata dal diluvio delle immagini prefabbricate?”

Uno. L’elefante invisibile agli occhi e la potenza ricombinatoria del web

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“La fantasia è una specie di macchina elettronica che tiene conto di tutte le combinazioni possibili e sceglie quelle che rispondono a un fine, o che semplicemente sono le più interessanti, piacevoli, divertenti”. 

Tre cose (più una) che dovete sapere sulla Visibilità (se poi sono meno non preoccupatevi, se sono di più selfie contest, alè)

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PREMESSA: L’ELEFANTE #

L’elefante è quel mammifero noto a tutti, con la proboscide che funziona un po’ da naso e un po’ da mano e con una memoria prodigiosa. È un’animale che attira molta curiosità su di sé per il fatto che, nonostante la usa imponenza, sia tutto sommato calmo, riflessivo e docile.

Sette cose (o più) da sapere sull’esattezza (o su Rocco Siffredi, che non è esattamente lo stesso, ma è divertente)

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ATTENZIONE SPOILER!
Rocco Siffredi e l’immagine ammiccante di Milo Manara in copertina non saranno argomento di questa puntata pilota sull’Esattezza, li abbiamo messi solo per tentare di avere più clic. Vi diremo com’è andata.

Rapidità

·1324 parole·7 minuti
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“Il secolo della motorizzazione ha imposto la velocità come un valore misurabile, i cui records segnano la storia del progresso delle macchine e degli uomini. Ma la velocità mentale non può essere misurata e non permette confronti o gare, nè può disporre i propri risultati in una prospettiva storica. La velocità mentale vale per sé, per il piacere che provoca in chi è sensibile a questo piacere, non per l’utilità pratica che si possa ricavarne. Un ragionamento veloce non è necessariamente migliore d’un ragionamento ponderato; tutt’altro; ma comunica qualcosa di speciale che sta proprio nella sua sveltezza”.

Leggerezza

·757 parole·4 minuti
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“Se volessi scegliere un simbolo augurale per l’affacciarsi del nuovo millennio, sceglierei questo: l’agile salto improvviso del poeta-filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero d’automobili arrugginite” – Italo Calvino, Lezioni Americane.