L’aula cinese
— Non ho l’ispirazione — dice Pietro.
L’aria, in un’aula di prima scientifico, alla quinta ora, in una giornata di novembre, è carica. Dentro ci stanno: odore di ormoni e di gomme da masticare, cigolii di sedie, magnetismi adolescenziali percepibili dall’adulto – ma non più decifrabili -, luci al neon e una sospetta vaporizzazione di sostanze soporifere che provocano sbadigli a ripetizione.
— Te la devi far venire, questa ispirazione, che qui o facciamo notte o consegni questo tema in bianco — gli risponde Francesca.