Salta al contenuto principale
  1. SERIE/
  2. SIX MEMOS/
  3. RAPIDITÀ/

EXPOSIZIONE FOTONICA

·911 parole·5 minuti

Entrino signori entrino, e si meraviglino di fronte alle stupefacenti capacità della scienza moderna. Qui da noi si svolge il più grande spettacolo della Terra! Prego si accomodino sulle gradinate, c’è posto per tutti.

No, Signori miei, no: questi non sono artifizi, bensì il frutto dell’umano intelletto che tanto ingegno crea e produce quante sono le sue interconnessioni neurali.

- Lei, Signora laggiù in fondo, sa quante sono? Lo sa dire?

-  Mille! La Signora dice mille.

Cara Signora mia cara, il nostro cervello è composto da più di cento miliardi di cellule, in poco più di un chilogrammo di massa celebrale ci sono oltre cento miliardi di neuroni interconnessi, a creare una quantità infinita di reti neurali. Infinita, Signora: la risposta è infinita.

È quindi questo il luogo dove le interminabili possibilità umane si manifestano e fisicamente si materializzano. Quel che si sente in giro corrisponde a realtà, signori miei: in nessun altro posto potrete trovare ciò che siamo venuti a mostrarvi e da nessun’altra parte potrete toccare con mano come la scienza abbia già superato la natura per ingegno e acume.

Ecco allora, di fronte ai vostri occhi, proveniente dalle più remote regioni del subcontinente indiano il mastodontico Jayapal Patel: l’uomo il cui cranio contiene il cervello più grande al mondo! Venite, avvicinatevi, non abbiate paura di ciò che vedete. È più che innocuo e sapete perché?

- Voi, qui in platea, lo sapete, domando?

- Per bontà d’animo, dite?

- Quanta ingenuità, quanta!

La risposta a ciò che chiedo è una ed una soltanto ed è quella che scioglie ogni dubbio.

Dovete sapere, signori miei, che la dimensione del nostro encefalo non ne determina l’efficienza quanto piuttosto la lentezza. Quest’uomo possiede sì un enorme cervello, ma, ahimè, il suo organo è lento, estremamente lento.

Ed è invero la rapidità del pensiero a determinarne il successo: più rapidamente vengono scambiate le informazioni, più queste potranno svilupparsi in nuove connessioni neurali, nuovi stimoli e quindi nuovi traguardi. E se questo è vero per l’essere umano io vi dico che tale teorema è ancor più valido nello sviluppo della tecnologia, che questa rapidità fa propria e la rende funzionale alla vita dell’uomo!

Miei cari signori, voi siete ancora ignari di ciò che vi circonda, di quanto questo mondo sia più veloce financo dei vostri neuroni. Non sapete di essere trafitti da milioni e milioni di fotoni ogni secondo che passa - particelle  rapide come luce perché è la luce che esse compongono. Ebbene, solo all’interno di questo tendone voi avrete la possibilità di toccare e vedere tali corpuscoli.

- Magia! Dice il Signore in seconda fila, vi ho sentito, non negate… Se siete qui per assistere a sciocchi trucchetti, accomodatevi, quella è la porta!

- Signori, qui non si  parla di superstizione, ma di scienza!

Immaginate, immaginate di essere circondati non da luce, ma da miliardi di particelle che ne compongono ogni singolo raggio, e con particelle intendo qualcosa di tangibile, che si può sentire.

- Provate a catturare la luce, su provate!

- Non ci riuscite? Non riuscite a tenere in mano il fascio di luce che proietto su di voi?

- Signora, dica a suo marito di smettere di gesticolare nell’aria, non riuscirà a prendere la luce con le mani.

Ed i motivi per cui non riuscirete mai ad afferrare la luce sono tanti e diversi fra loro. Innanzi tutto, perché il fotone, il quanto di luce, è troppo piccolo, infinitesimale, non ha massa - una particella che non ha massa non può essere afferrata. In secondo luogo perché la luce si propaga costantemente, non si ferma e fino ad oggi nessuno era mai riuscito a trattenerla.

Vedo facce perplesse tra il pubblico: non vi preoccupate, siamo qui per chiarire i vostri dubbi, dunque chiedete, chiedete pure Signori miei.

- Come?

Ma ve l’ho appena detto! Le vostre informazioni verranno sezionate, atomizzate e posizionate su di un fotone che trasporterà ogni singolo pezzo a destinazione.

- Quando?

Presto, Signori, presto. Anzi, direi già ora!

- Quante?

Una quantità enorme di dati Signori, così grande che non può essere neppure quantificata. Tutto quello che vorrete potrà essere trasmesso senza più alcun problema, senza più alcuna attesa. Pensate, gentile pubblico: nel vuoto, il fotone si propaga costantemente alla velocità della luce. Vale a dire:

formula

- Perché?

Beh, attraverso la macchinetta che vi sto mostrando i vostri dati viaggeranno materialmente a cavallo della luce. Trasportati da un fotone, i vostri messaggi, le vostre comunicazioni diverranno incredibilmente rapide. Non riuscirete neppure a rendervi conto di averlo pensato - sarà già stato fatto. Lo scambio di informazioni sarà ancora più rapido e più fitto di quello che avviene nel vostro cervello, tra i vostri neuroni! Ed è qui che la scienza supera la natura, supera in rapidità voi stessi: eccezionale non credete?

-Perché?

Perché questo è il futuro, perché il futuro è rapido per sua natura!

-Perché?

Perché… Perché si!

- Perché?

…Bene, signori miei, mi duole annunciarvi che purtroppo il nostro tempo è scaduto, vi ringrazio per l’attenzione e mi congratulo con voi per aver deciso di essere i primi a sperimentare le mirabolanti invenzioni della scienza moderna. Vi ricordo che uscendo potrete lasciare un obolo al nostro assistente Jayapal.

Ricordiamo inoltre, per chi interessato, il prossimo spettacolo:

“Gli affascinati misteri degli abissi, civiltà perdute in fondo al mare”.

In esclusiva per voi la donna con le branchie, non mancate!

Grazie, grazie, arrivederci.

- Perché?


Scritto da Francesco La Rocca | @Brundtland