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LA FANTASIA È QUALCOSA DA PRENDERE MOLTO SUL SERIO

·1509 parole·8 minuti

Dal lettino dello psicoanalista le parole si alzano al cielo, confondendosi tra di loro, in alcuni casi ripetendosi, altre volte sorprendendosi. Un analizzante, quando si corica le prime volte sul lettino, scopre in fretta che le sue parole dicono molto di più di quello che pensava di sapere, superando la conoscenza stessa delle cose. Dietro di lui, seduto alle sue spalle, l’analista in silenzio ascolta e attraverso i suoi interventi, le sue interpretazioni, permette a quel racconto di procedere, di reiniventarsi di continuo. In analisi non c’è differenza tra fantasia e realtà, esiste solo la parola dell’analizzante.

MOLTEPLICITÀ COME REGOLE

·1184 parole·6 minuti

La molteplicità è una delle caratteristiche intrinseche del web. Intrinseche per la tecnologia che lo sostiene (ricordate la commutazione di pacchetto?) e sopratutto per il tipo messaggio che è possibile veicolare (il messaggio in questo caso non è inteso come contenuto, concetto, ma come tipo: tweet, immagine, video, stringa di codice etc).

È LA VISIBILITÀ, BELLEZZA!

·2014 parole·10 minuti

L’idea della visibilità, del vedere e dell’essere visti, se analizzata in termini distopici (Panopticon, Grande Fratello) o in termini di selfie e/o pov shot, rischia di essere ridotta unicamente ad aspetti negativi e di infettare il discorso intorno alla visibilità stessa.

SCUSI, QUANTO È GRANDE INTERNET ESATTAMENTE?

·841 parole·4 minuti

Quanto è grande internet? Non lo sappiamo con esattezza, un po’ come nell’antica Grecia gli studiosi come Eratostene si dileggiavano nel calcolo della circonferenza terrestre e ci andavano sì vicini, ma mica ci prendevano. A oggi la situazione riguardo al mondo di Internet e del web è più o meno la stessa, non sappiamo quanto è grande, non sappiamo darne un’immagine (se poi parliamo di deep web è pure peggio).

L'ARTE DI SCOMPARIRE O DEL SCEGLIERE QUANDO

·984 parole·5 minuti

Il titolo di questo post è lo stesso del saggio scritto da Pierre Zaoui ed edito da Il Saggiatore, semplicemente perché vorrei esattamente copiare parola per parola tutto quello che c’è scritto. Non solo perché la stesura dei concetti usa una prosa inappuntabile, ma anche perché è un libro che ogni politico incollato alla poltrona, ogni genitore troppo invadente nella vita dei figli, ogni essere pensante al comando di una qualunque istituzione (azienda, associazione, ente pubblico, teatro, museo, studio professionale…) dovrebbe leggere.