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episodio

L'OTTOVOLANTE

·1533 parole·8 minuti

“Punta a monte!” Significa che si pagaia controcorrente, alla sorgente. In altri termini la direzione, l’orizzonte del kayak è la cima del Monviso dove nasce il Po che attraversa Torino intervallato dalle aristocratiche balze dei ponti. La quiete delle anse è spezzata dal vociare che giunge da Murazzi e Valentino. La gente passa accanto al fiume distrattamente: è un pittoresco tassello del paesaggio avvicinato oltremisura solo da canottieri e canoisti, ricolmo di vita acquatica e anfibia. Condividiamo la nicchia ambientale di ratti, alghe, pesci e detriti; l’acqua lega tutti in un sol corpo.

IMMAGINAZIONE E FÉNÉON

·605 parole·3 minuti

Più densa, più eloquente della vita quotidiana ma non radicalmente diversa, la letteratura amplia il nostro universo, ci stimola a immaginare altri modi di concepirlo e di organizzarlo.

Così Tzvetan Todorov definisce la letteratura in un saggio del 2007 intitolato La letteratura in pericolo.

LO STUDIO DI INTERNET NON È RIGOROSO, È INUTILE!

·1004 parole·5 minuti

Il filo non è ciò che si immagina. Non è l’universo della leggerezza, dello spazio, del sorriso. È un mestiere. Sobrio, rude, scoraggiante. E chi non vuole intraprendere una lotta accanita di sforzi inutili, pericoli profondi, trappole, chi non è pronto a dare tutto per sentirsi vivere, non ha bisogno di diventare funambolo. Soprattutto, non lo potrebbe. A proposito di questo libro: lo studio del filo non è rigoroso, è inutile.

EGOISMO DI GRUPPO

·2247 parole·11 minuti

A fine agosto 2016 ho scoperto dell’esistenza de La Salamandra CPI, una protezione civile nata in seguito al terremoto de L’Aquila nel 2009, che si è attivata poi per altri successivi diversi eventi catastrofici tra cui, più recentemente, il sisma in Emilia del 2012 e quello del 24 agosto scorso di Amatrice.

COSTRUZIONE DEL PRESENTE E DEL POSSIBILE

·1373 parole·7 minuti

Vogliamo qui pensare alla fantasia come capacità di immaginare una realtà, in particolare per creare un futuro. Prima di addentrarci a parlare di futuro, però, una premessa è necessaria: la fantasia, intesa come la creazione di una realtà immaginaria nel senso di non realmente percepita, non riguarda solo il futuro o l’ipotetico, ma la nostra concezione del presente. E non solo un presente distante da noi, ma lo stesso presente sensoriale in cui siamo immersi.